Siamo tutti stanchi delle parole sulla pace in Medio Oriente. Sono anni che ci illudiamo di fronte a qualche barlume di speranza per poi ritrovarci a fare i conti con le stesse disillusioni. Ma è davvero questa la realtà? Alcune certezze vacillano se si comincia a guardare il conflitto con gli occhi di tante ong israeliane e palestinesi che cercano di promuovere il dialogo tra i loro popoli. Ed è questa la scoperta che ci propone il libro Ponti non muri, di Giorgio Bernardelli.
Siamo tutti stanchi delle parole sulla pace in Medio Oriente. Sono anni che ci illudiamo di fronte a qualche barlume di speranza e sono anni che ci ritroviamo a fare i conti con le stesse disillusioni. Ma è davvero questa la realtà? E la pace è solo un’illusione? Alcune certezze vacillano se si comincia a guardare il conflitto con gli occhi di tante ong israeliane e palestinesi che cercano di promuovere il dialogo tra i loro popoli.
Questo libro vuole raccontare il dramma israelo-palestinese senza sconti, attraverso alcuni dei suoi temi-simbolo. Ma, nello stesso tempo, vuole far vedere come dentro a tante tensioni siano nati semi importanti di riconciliazione. Perché la pace non è degli ingenui o degli illusi: appartiene solo a chi non ha paura di fare i conti con le ferite.
A rendere credibile l’idea di pace che emerge dalle storie raccontate è proprio il segno apparentemente più lontano: il muro che separa tra loro Israele e i Territori Palestinesi. Quanto pacifismo a buon mercato si limita a scagliarsi contro un simbolo, senza farsi carico davvero delle situazioni. Dobbiamo tornare a riflettere più a fondo sulla grande frase pronunciata da Giovanni Paolo II: «Non di muri, ma di ponti ha bisogno la Terra Santa». Rispetto a queste parole ci siamo accapigliati tutti sulla prima parte, ma il passo realmente impegnativo è quello dopo: occorre anche che qualcuno costruisca dei ponti. È per questo motivo che l’autore ci propone di tornare con lui ad incontrare gli israeliani e i palestinesi che provano a dialogare tra loro. Perché è solo dal loro cantiere che può venire qualcosa di duraturo per il Medio Oriente: solo costruendo un’alternativa ai muri li si abbatte davvero.
Giorgio Bernardelli è giornalista della rivista del Pime Mondo e Missione. Collabora con Avvenire, quotidiano di cui è stato per anni vice-responsabile dell’informazione religiosa e alla Terra Santa ha dedicato diversi libri tra cui la guida Terra Santa. Viaggio dove la fede è giovane (Ed. Ave, 2009). Ai lettori di Terrasanta.net la sua firma è familiare perché cura la rubrica La porta di Jaffa in cui commenta l’attualità del Medio Oriente. Ha ideato e curato la mostra itinerante Giusti dell’islam sulle storie di alcuni musulmani che salvarono alcuni ebrei durante la Shoah.