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La Chiesa copta considera martiri i 21 uomini uccisi in Libia

fra Mamdouh Chehab ofm
19 febbraio 2015
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La Chiesa copta considera martiri i 21 uomini uccisi in Libia
Il video dell'uccisione dei 21 immigrati copti in Libia ha ispirato questo quadro.

Il popolo copto ed egiziano è stravolto per il massacro – firmato dallo Stato Islamico – di 21 lavoratori cristiani emigrati in Libia. Le reazioni sono molteplici: da quelle del presidente della repubblica a quelle dei cittadini su Internet. Intanto la Chiesa copta ha deciso di inserire nell'elenco dei suoi martiri queste nuove vittime. Anche noi vogliamo ricordarle per nome.


(Il Cairo) – Il popolo copto ed egiziano è stravolto per il massacro – firmato dallo Stato Islamico – di 21 lavoratori cristiani emigrati in Libia. Le reazioni sono molteplici. Spicca su tutte quella del presidente Abdel Fattah al Sisi. In un discorso pronunciato la sera di domenica 15 febbraio, non appena il massacro era stato rivelato con un video, ha annunciato tre misure. La prima, d’ordine militare, prevedeva il bombardamento – iniziato il mattino dopo – delle postazioni dello Stato Islamico in Libia. La seconda era un segnale forte per la nazione egiziana, con la proclamazione di sette giorni di lutto nazionale. La terza è l’impegno dello Stato a versare alle famiglie delle vittime una pensione mensile di 1.500 sterline egiziane (pari a poco più di 172 euro, tenuto conto che il salario minimo in Egitto è di 1.200 sterline al mese, cioè circa 138 euro).

Il 16 febbraio il capo dello Stato si è recato personalmente alla cattedrale copta del Cairo per esprimere le condoglianze al patriarca Tawadros. Da parte loro, le reti sociali (o social network) hanno dato ampio spazio allo choc provocato dall’eccidio. Chi ha guardato il video della decapitazione ha notato l’estrema dignità degli operai (molti dei quali impiegati nell’edilizia – ndr) a pochi istanti dalla morte.

Uno psicologo egiziano ha giustificato tanta calma con l’assunzione di stupefacenti. Secondo lui, i carnefici avrebbero costretto le loro vittime ad assumere droghe per non sentire il dolore della decapitazione. Una tesi, la sua, che ha attirato su di lui le beffe della Rete: qualcuno ha proposto provocatoriamente che le Nazioni Unite attribuiscano onorificenze agli sgozzatori.

Altri pensano che la calma delle vittime fosse dovuta all’ignoranza sulla sorte che le attendeva. Anba Raphael, segretario del sinodo copto-ortodosso e vescovo diocesano del centro del Cairo, invita costoro «a svegliarsi» e a non sottovalutare la forza della fede cristiana.

Molte pagine su Facebook riferiscono che i carnefici avrebbero offerto ai rapiti la possibilità di convertirsi all’Islam per evitare la morte. Da parte sua, il vescovo copto-cattolico di Giza, mons. Antonios Mina, ha invece detto: «Il nome di Gesù è l’ultima parola affiorata sulle loro labbra. Come nella passione dei primi martiri (…), così hanno celebrato la loro vittoria. Quella vittoria che nessun carnefice può togliere. Quel nome sussurrato all’ultimo istante di vita è come un sigillo sul martirio».

La Chiesa copta, nella sua ufficialità, non ha tardato ad esprimersi. Il patriarca Tawadros ha sottolineato che questi egiziani sono stati uccisi perché professavano la fede cristiana. E ha annunciato che i nomi delle vittime saranno inseriti nel Sinassario, l’equivalente orientale del martirologio romano. Una procedura che equivale alla canonizzazione nella Chiesa latina.

Il martirio di questi 21 fedeli verrà commemorato l’8 di Amshir del calendario copto (il 15 febbraio del calendario gregoriano), che è anche la festa della Presentazione di Gesù al tempio.

La comunità copta spera che questo choc rappresenti quel soprassalto necessario e atteso che faccia cessare in Egitto le manifestazioni e le violenze anti cristiane che deve costantemente subire.

 


 

Chiamiamoli per nome

Anche i 21 uomini copti uccisi in Libia – come gli occidentali assassinati fin qui dai boia dello Stato Islamico – avevano un volto, una famiglia, una rete di relazioni sociali. Non li abbiamo conosciuti e forse non verremo mai a sapere la storia di ciascuno di loro. Vogliamo almeno dare ad ognuno il suo nome. Terrasanta.net ripropone qui l’elenco pubblicato nelle pagine online del settimanale Watani, un organo di stampa espressione dei copti del Cairo. Ecco come si chiamano i 21 nuovi martiri della Chiesa copta:

1. Milad Makeen Zaky
2. Abanoub Ayad Attiya
3. Maged Soliman Shehata
4. Youssef Shukry Younan
5. Kyrillos Shukry Fawzy
6. Bishoy Estefanous Kamel
7. Samuel Estefanous Kamel
8. Malak Ibrahim Sinout
9. Tawadros Youssef Tawadros
10. Girgis Milad Sinout
11. Mina Fayez Aziz
12. Hany Abdel-Messih Saleeb
13. Bishoy Adel Khalaf
14. Samuel Alham Wilson
15. Ezzat Bishri Naseef
16. Lucas Nagati
17. Gaber Munir Adly
18. Essam Baddar Samir
19. Malak Farag Abram
20. Sameh Salah Farouq
21. Un lavoratore ancora senza generalità del villaggio di al-Our 

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