C’è un’importante notizia per gli storici e gli appassionati di storia del Vicino Oriente: riprende la Biblioteca Bio-Bibliografica della Terra Santa e dell’Oriente francescano. Sta per uscire (dopo che già nei mesi scorsi è stato pubblicato il Tomo XVII, Acta S. Congregationis de Propaganda Fide pro Terra Sancta, parte III 1847-1851) anche il Tomo XV, dedicato all’attività scientifica, al Diario e ad altri documenti inediti del fondatore della collana, padre Girolamo Golubovich, uno dei giganti (spesso misconosciuti) della Palestinologia moderna.
Proprio perché poco noto al grande pubblico, val la pena dire due parole su padre Golubovich e sul suo lavoro di storiografo. Prendiamo le notizie essenziali da una relazione preparata dai padri Michele Piccirillo e Claudio Bottini in occasione dei cinquant’anni di fondazione del Centro studi sull’Oriente cristiano del Cairo (Egitto): «Nato a Costantinopoli da famiglia dalmata nel 1865, adolescente si recò con la mamma a Gerusalemme nel 1879. Accolto nel seminario francescano di Ain Karim, e poi nel noviziato di Nazaret, continuò gli studi filosofici a Betlemme e quelli teologici nel convento di San Salvatore a Gerusalemme. Ordinato sacerdote nel 1888, come primo incarico gli fu dato quello di riordinare la biblioteca del convento. Desideroso di andare missionario in Armenia, iniziò lo studio del turco. Ma i superiori lo inviarono prima a Cipro, dove perfezionò il greco, e poi nel 1893 ad Aleppo come professore di lingua italiana. Nel 1896 il Custode di Terra Santa padre Aurelio Briante, lo richiamò a Gerusalemme e lo incaricò di compilare un sunto storico dei sette secoli di presenza francescana in Terra Santa. Nel 1898, padre Girolamo pubblicò nella tipografia del convento di San Salvatore l’opera che costituì l’ossatura della sua futura ricerca di storico: Serie cronologica dei Reverendissimi Superiori di Terra Santa, opera premiata con medaglia d’oro all’Esposizione di Arte Sacra di Torino, dove l’autore si recò per fare da guida al padiglione della Custodia di Terra Santa. Venne in seguito inviato nel convento di Constantinopoli, sua città natale, dove, grazie alle sue conoscenze anche del turco, potè esplorare le biblioteche e gli archivi della capitale dell’impero ottomano. Nel 1904 fu nominato membro del Collegio di Studi Francescani di Quaracchi presso Firenze, dove padre Girolamo si fermò per il resto della sua vita fino al 1941, anno della sua morte, pubblicando i volumi della Biblioteca Bio-Bibliografica di Terra Santa che si susseguirono a ritmo quasi continuo».
La rinascita della Biblioteca Bio-Bibliografica della Terra Santa, edita dalle Edizioni Terra Santa di Milano e distribuita in tutto il mondo dalla Brepols è frutto della volontà della Custodia di riattivare una gloriosa collana e nasce dal desiderio (in occasione degli ottocento anni dell’Ordine) di ripensare ad alcune pagine della storia francescana; ma è anche frutto dell’impegno e della passione del professore fiorentino Paolo Pieraccini (già autore dell’apprezzato volume Il ristabilimento del Patriarcato latino di Gerusalemme e la Custodia di Terra Santa) nel campo degli studi di storia ecclesiastica.
Proprio a Pieraccini, incaricato dal governo della Custodia di Terra Santa di riprendere la collana di studi e documenti ideata dal Golubovich, abbiamo chiesto di ricapitolare il valore dell’opera di questo straordinario «esploratore» della storia: «Inizialmente avevo pensato di riesumare la collana pubblicando i tre volumi di documenti tratti dall’archivio della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Un’opera di tal genere costituisce infatti la naturale continuazione degli Acta S. Congragationis de Propaganda Fide pro Terra Sancta dati alla luce da Leonardo Lemmens, che coprono un arco che va dal 1622 al 1847. Si tratta di un sussidio indispensabile per analizzare le strategie missionarie della Chiesa di Roma e la storia del cattolicesimo latino nel Vicino Oriente nel periodo del ristabilimento del Patriarcato, a metà Ottocento. All’introduzione del primo di questi volumi avevo pensato di far seguire una breve biografia del Golubovich, ma un primo breve saggio mi lasciò del tutto insoddisfatto, a causa della scarsità delle fonti disponibili. Da questo momento in poi inizia una lunga esplorazione degli archivi e la ricerca dei carteggi personali del religioso, di cui si sapeva l’esistenza ma non dove realmente fossero finiti».
La ricerca parte dagli archivi di Ognissanti a Firenze per concludersi, dopo lunge peregrinazioni, al Muski del Cairo, dove in maniera fortuita vengono rinvenuti gli archivi personali del Golubovich: «Ben 86 faldoni, che restituiscono la portata delle relazioni del religioso – intellettuali, attrici e commediografi, deputati e senatori, ministri e vescovi, futuri pontefici e personalità come Giovanni Gentile, Agostino Gemelli, Ernesto Schiapparelli e Paul Sabatier. Un altro importante rinvenimento è il Diario di padre Girolamo, non sappiamo se mutilo o solo abbozzato, che comunque restituisce un affresco di storia e di relazioni che abbraccia un momento cruciale della storia del Vicino Oriente. Di qui la scelta di dedicare il primo volume della nuova collana proprio alla figura del Golubovich e al suo Diario».
Le difficoltà metodologiche non sono state da poco nella compilazione del testo. E Pieraccini non lo nasconde: «Il problema più delicato riguarda la corrispondenza da pubblicare. Golubovich era un uomo dall’animo di fuoco, e a volte stupiscono certe sue prese di posizione, certe violente polemiche».
Ma il merito principale di quest’opera è quello di offrire alla conoscenza degli storici manoscritti e documenti inediti sulla Custodia di Terra Santa e la sua opera, oltre che numerosi spunti agli studiosi desiderosi di dedicarsi all’esame della storia missionaria ed ecclesiatica dei territori d’Oriente dove i frati della Custodia sono presenti da oltre otto secoli».